LA FORMA CORPOREA IN MENOPAUSA N. 2 “IPOTIROIDEA”
Oggi parliamo della seconda Forma Corporea in Menopausa, ovvero la Forma IPOTIROIDEA: caratteristiche e strategie di miglioramento.
Schematicamente possiamo dire che nelle donne che assumono una forma simile, il grasso si localizza prevalentemente nella parte superiore del corpo, l’addome è globoso e caratterizzato da adiposità.
Questo tipo di forma è associata di solito a un aspetto da ipotiroidismo, che però spesso non è accompagnato dal tipico innalzamento dell’ormone TSH, che rimane invece inalterato come si evince dagli esami del sangue.
I sintomi tipici dell’ipotiroidismo sono, freddolosità, ritenzione idrica, fragilità delle unghie, stipsi, pelle secca e cefalea continua, e in questi casi l’esame che rappresenta la densitrometria, mostra che si riduce la densità minerale nelle ossa.
È infatti risaputo che in menopausa compare l’osteoporosi, che porta ad una fragilità delle ossa, soprattutto quelle del bacino e del femore.
Altro punto da non sottovalutare riguarda l’interazione tra sbilanciamento di insulina e colesterolo.
Mi spiego meglio: a causa del sovralavoro del pancreas, viene prodotta troppa insulina; secondariamente abbiamo un eccesso di formazione di colesterolo che non viene più correttamente gestito né dal fegato né dalla bile, con conseguente deposito del colesterolo stesso nel fegato.
Il finale è quindi che in queste donne il fegato non funzionerà più bene, perciò in questa forma corporea avremo una malgestione del metabolismo sia degli zuccheri che dei grassi.
Veniamo ora alle possibili soluzioni.
Dal punto di vista alimentare le proposte andranno a stimolare fegato e tiroide, per poi porre particolare attenzione alla assunzione di calcio.
Ad esempio nella scelta dei carboidrati saranno da prediligere quelli con indice glicemico inferiore a 35 e può essere utile sostituirne una quota con delle proteine.
Inoltre saranno da prediligere cibi che migliorano la funzionalità tiroidea, come il pesce, e cibi che aumentano la funzione epatica come ad esempio carciofi, aglio, cavolo verde, cipolle, limone, mela, noci, prugne e tarassaco.
Nella quota proteica relativa al pesce si possono prediligere frutti di mare e crostacei, ma non oltre una volta a settimana.
Un’altra strategia molto utile può essere quella di bere due bicchieri di un decotto di carciofo ottenuto attraverso la bollitura del gambo in un litro di acqua, oppure un decotto di aglio e cipolle prima dei pasti principali.
Ovviamente, a fronte di questi consigli, ce n’è uno che è il più importante di tutti: inizia a farti un’idea tramite questo articolo ma evita il fai da te!
Per questo motivo ti invito a fissare subito una consulenza che molto più rapidamente ed in sicurezza ti mostri come ripristinare il tuo stato di salute migliore e la forma fisica preferenziale in menopausa.
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Ti aspetto!
Dott. Lucia Premda Costucci
22 SETTEMBRE 2022
LA FORMA CORPOREA IN MENOPAUSA N 1 “CUSHING”
È risaputo che in menopausa il corpo della donna tende a cambiare, in particolare sul punto vita, sui fianchi, nella pancia alta, sulle braccia. Il dato più sconcertante per la maggior parte è che questi cambiamenti avvengono molto rapidamente nel periodo di preparazione alla menopausa propriamente detta.
In altri termini, giusto per essere molto diretta, nel giro di tre o quattro mesi il tuo peso può aumentare di 3/ 6/ 8 kg!
Ciò premesso, la forma del tuo corpo può corrispondere più o meno ad una di queste 4 categorie che ho chiamato Forma Corporea in Menopausa (FCM) 1-2-3-4 e che derivano dal metodo bioterapia nutrizionale.
La FCM 1 detta cushing, la FCM 2 detta ipotiroidea, la FCM 3 detta insulinica e la FCM 4 detta ginoide.
Ma cosa cambia in particolare tra l’una e l’altra categoria?
Sicuramente la disposizione del nuovo grasso e il nome delle forme ha in comune la fisiopatologia della malattia di riferimento (questo non significa che sei malata di quella patologia ma il tuo aspetto esteriore ricorda invece chi lo è).
Oggi parliamo della FCM1 (cushing). Essa è caratterizzata da grasso in eccesso localizzato sul volto nel distretto mesenterico, ovvero nella parte di tessuto adiposo situata all’interno della cavità addominale e tra gli organi interni ed il tronco. Si osserva deposito di grasso anche posteriormente tra le due scapole. L’eccesso di peso è secondario al dismetabolismo dei glucidi cioè l’insieme delle reazioni che riguardano il corretto utilizzo dei carboidrati. In queste donne esiste una iperinsulinemia ed insulinoresistenza, cioè i tessuti sono poco sensibili all’azione dell’insulina. Esiste anche una tendenza alla ipertensione e all’osteoporosi. Questa tipologia di donna produce troppo cortisolo che non viene più controbilanciato dall’attività della gh surrenale, come invece accade in età fertile.
Bene, adesso veniamo a parlare delle soluzioni utili se ti riconosci nella FCM 1.
Indubbiamente le strategie che possono essere adottate hanno a che fare con tre aspetti principali: l’alimentazione, la detossificazione degli organi emuntori (fegato e cistifellea, rene, intestino, cute, sistema polmonare, sistema linfatico) e l’integrazione.
Cominciamo a parlare di alcune strategie alimentari.
Per prima cosa è importante scegliere una routine alimentare e non lasciare questo aspetto al caso. Ecco dunque alcune strategie specifiche:
STRATEGIA ALIMENTARE n 1: scegli alimenti combinati e cucinati con lo scopo di contenere la produzione di cortisolo e di stabilizzare la secrezione di insulina.
A questo fine ti suggerisco di eliminare tutti i tipi di formaggi, ti suggerisco di sostituire alimenti come pane e pasta (a base di farina bianca e quindi ad alto indice glicemico) con cereali a basso indice glicemico quindi uguale o inferiore a 35.
STRATEGIA ALIMENTARE n 2: è opportuno integrare calcio prevalentemente sotto forma di cibo e se non basta prevedere anche un’aggiunta di integratore e a tal proposito eliminare tutti i latticini, anche se ti potrà sembrare strano. Invece è opportuno inserire nella tua alimentazione alimenti come alici e pinoli, ovviamente in abbinamento ad altri cibi specifici.
STRATEGIA ALIMENTARE n 3: occorre stimolare la funzione tiroidea, che in questo tipo di donne tende a lavorare di meno.
STRATEGIA ALIMENTARE n 4: è necessario assumere tisane a base di foglie di carciofo per migliorare la densità biliare.
STRATEGIA ALIMENTARE n 5: assumiamo ad ogni pasto cibi e associazioni diuretiche, ad esempio componendo i piatti con cipolle, porri, sedano, carciofo, asparagi e verza.
STRATEGIA ALIMENTARE n 6: ricordiamo di limitare i carboidrati di uso comune compresi snack come pizzette, crakers, merendina etc….
STRATEGIA ALIMENTARE n 7: alleniamoci a ridurre il carico glicemico finale del pasto, onde evitare sbalzi glicemici post prandiali (in pratica, è meglio iniziare il pasto con una proteina e dopo circa 15 minuti passare al carboidrato).
STRATEGIA ALIMENTARE n 8: limitiamo le proteine della carne e prediligiamo quelle del pesce. Quindi, in definitiva, un motivo per cui eliminiamo carne e formaggi riguarda la ritenzione di liquidi, alla quale contribuiscono, e che porta ad un eccesso di peso ed ipertensione.
STRATEGIA ALIMENTARE n 9: assumiamo quotidianamente frutta fresca e secca che costituisce una ottima fonte di calcio.
Ricapitolando:
oggi hai potuto imparare che in menopausa il tuo corpo può assumere una delle 4 forme tipiche che abbiamo chiamato FCM 1 Cushing, FCM 2 Ipotiroidea, FCM 3 Insulinica FCM 4 Ginoide.
Oggi abbiamo parlato della FCM 1 Cushing e abbiamo prima descritto per cosa si caratterizza, poi siamo passati a capire ben 9 semplici strategie alimentari per migliorare la situazione della forma fisica ripristinando il giusto stato di energia e salute.
Delle altre 3 forme ti parlerò a breve, sia qui nel mio blog sia nei miei video appositi che trovi sui miei canali social e YouTube.
Se hai bisogno di approfondire o vuoi accelerare su questi argomenti, fissa la tua consulenza con me direttamente in studio medico oppure on line.
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25 AGOSTO 2022
IPERPIGMENTAZIONI
E PEELING INTIMO
Le iperpigmentazioni, chiamate più semplicemente macchie, sono rappresentate da zone della pelle più scure con tonalità variabile dal color nocciola al color cioccolato.
Possono palesarsi con dimensioni molto piccole, come ad esempio nel caso di una lentiggine, e successivamente estendersi fino a ricoprire l’intera fronte, la guancia o nel caso che affronteremo oggi, l’area genitale.
Perché è importante oggi occuparsi di questo aspetto è gestirlo?
Indubbiamente una pelle macchiata purtroppo dà immediatamente la sensazione di sporco, trasandato, poco curato, in altre parole ha un effetto respingente per gli altri e anche per te quando ti guardi allo specchio!
Fortunatamente, rispetto a non molto tempo fa, oggi la possibilità di schiarire le parti iperpigmentate, comprese le parti intime, in sicurezza e con ottimi risultati, esiste ed è alla portata di tutti!
Tra un attimo, ti dirò di più su questo, ma prima permettimi di fare una precisazione: viviamo in un’epoca in cui il significato personale e sociale del periodo della menopausa è cambiato.
Oggi, la donna che va in menopausa ha di fronte a sé ancora 20-30 anni di attività sotto tutti i punti di vista.
Questo fa sì che la donna si voglia sentire a suo agio nell’intimità anche in questa fase della vita nella quale, per effetto del progredire dell’età, è più soggetta proprio a disregolazione dell’attività dei melanociti, le cellule addette alla produzione di melanina che colora la pelle.
Ovviamente, al di là del cronoaging, esistono altri fattori che incidono sulle iperpigmentazioni delle parti intime, come ad esempio l’abitudine di indossare particolari indumenti, magari legati a particolari attività sportive, oppure l’abitudine ad assumere farmaci fotosensibilizzanti, o a sottoporsi a depilazione con ceretta e rasoio.
Esistono inoltre casi in cui l’iperpigmentazione sorge come conseguenza di una gravidanza, a causa degli sbalzi ormonali legati a questo periodo della vita.
Alcune donne si accorgono di questa iperpigmentazione delle parti intime o anche dell’interno coscia a seguito di un dimagrimento importante.
Questo è dovuto al fatto che nel periodo antecedente, ovvero nel periodo in cui la donna è in sovrappeso, soprattutto se si tratta di vera obesità, la quantità di adipe presente, inibisce la vista della macchia, che tuttavia si forma proprio a causa dello sfregamento dell’interno coscia e che, una volta ridotta la massa grassa, lascia i suoi segni evidenti sulla pelle ormai lassa è svuotata.
Va da sé che, quando la donna nota questo residuo, l’impatto psicologico può essere traumatizzante al punto da superare l’entusiasmo per il raggiunto dimagrimento.
La buona notizia è che in tutti questi casi, come ti ho anticipato, oggi esiste una soluzione rapida, sicura ed indolore!
Questa soluzione consiste in un trattamento da eseguire in studio medico che prende il nome di peeling intimo!
La procedura consiste nell’applicazione in più passaggi di sostanze liquide o gelatinose, previa detersione dell’area da trattare, che hanno lo scopo di uniformare il ph della pelle, e successivamente attivare una stimolazione delle cellule nei diversi strati dell’epidermide e del derma, in modo tale da produrre una leggera esfoliazione, una rigenerazione e creazione di nuovo collagene, ed una normalizzazione dell’attivazione melanocitaria.
Da non dimenticare l’azione di contrasto sui radicali liberi che aumentano anche per effetto dell’andare avanti con l’età.
Dopo il trattamento del peeling intimo devi sapere che puoi immediatamente tornare alla tua routine senza particolari accorgimenti e puoi continuare l’azione del trattamento svolto attraverso l’applicazione di specifici prodotti domiciliari che rendono ancora più duraturo l’effetto del trattamento stesso, e soprattutto non interferiscono con la fase dei 15 giorni successivi, durante la quale il peeling continua ad agire.
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02 LUGLIO 2022